TUTTI COMMETTONO ERRORI. È PER QUESTO CHE C’È UNA GOMMA PER OGNI MATITA. (ANCHE L’ISO, A VOLTE, SBAGLIA!)

Anche l’ISO a volte sbaglia! No, non mi riferisco agli aggiornamenti che i vari standard subiscono costantemente: questi riflettono l’evoluzione dello stato dell’arte, delle tecniche di management, della sensibilità del sentire comune.

Se prendiamo ad esempio la ISO 9001, l’ultimo aggiornamento, nell’ormai “lontano” 2015, acquisisce alcune evoluzioni che nel frattempo erano diventati prassi comune:

  • l’abolizione del rappresentante della direzione, in quanto la qualità deve essere permeata nell’organizzazione e non incentrata in un singolo uomo (la qualità la fa tutta l’azienda non solo il rappresentante e/o il responsabile qualità e/o il personale che lavora nell’ufficio qualità)
  • l’approccio “risk based thinking”: in un mondo in continua evoluzione, dove eventi che noi consideravamo confinati nei libri di storia, come le crisi economiche, la pandemia, la guerra in Europa, sono ritornati prepotentemente alla ribalta, costringendoci a rivedere il nostro approccio al business e, più in generale, alla vita, pensare ai rischi del business è diventato un’elementare norma di sopravvivenza;
  • la liberalizzazione dell’approccio documentale, che riflette appieno la multimedialità e la multicanalità nel quale siamo immersi: non riceviamo più solo le classiche email, ma anche messaggi whatsapp, note sui social, ecc.

Mi riferisco, invece, al numero di standard che la ISO dichiara di aver pubblicato. Nella pagina “Standards catalogue”, ne dà il numero preciso, che sfiora le 25.000 unità: 24.893.

Se, invece, si va alla pagina “Technical Committees” e si fa la sommatoria di tutti gli standard pubblicati dai vari comitati tecnici, il totale è leggermente inferiore: 24.637.

Per carità, non si tratta di una grandissima differenza: 253 su 25 mila, pari all’1%.

In ogni caso è sufficiente per riesumare il vecchio detto giapponese: “Tutti commettono errori. È per questo che c’è una gomma per ogni matita.”

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