La generazione sessantottina, si sa, aveva contestato l’apprendimento mnemonico perché considerato passivo e privo di valore. Se riguardo alla passività qualcosa di vero ci può essere, l’imparare poesie, proverbi e pezzi celebri della letteratura a memoria era in realtà un arricchimento di spirito e di vita, tutt’altro che privo di valore.
Ma la memoria umana, anche questo si sa, è labile, ed avere un appiglio che ci possa dare una mano, soprattutto nei momenti critici (durante una riunione, una lezione, o una consulenza) sicuramente male non fa.
Per ricordare i 7 o 8 sprechi della Lean, si è fatto ricorso alla figura di un noto personaggio, che stranamente non figura tra i vip, ma che potrebbe benissimo fare la sua bella figura: Tim Wood o Tim Woods, nel caso che si voglia includere o meno le capacità (Skills) sotto-utilizzate tra gli sprechi aziendali (io non ho dubbi ad includerle), le cui lettere del nome e cognome sono, appunto, le iniziali (in inglese) di detti sprechi.
Inoltre, come ulteriore rafforzamento mentale, a volte le coppie numeri (da 1 a 7/8) e le lettere (Tim Wood/s) vengono scritte nella forma dei numeri.
Quali sono gli sprechi? Basta fare un piccolo sforzo mnemonico. Sperando che Tim Wood o il suo alter-ego Woods ci venga in aiuto:
- T = Trasporto
- I = Inventario (scorte)
- M = Movimento
- W = Waiting (attesa)
- = Overproduction (sovprapproduzione)
- = Overprocessing (lavorazione inappropriata)
- D = Difetti
- S = Skills.