Quando, alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, iniziavano a circolare i primi certificati ISO 9000, emessi da vari enti di certificazione e non dall’ISO, che fa standard e non certificazioni, emersero i primi problemi relativamente al “riconoscimento” e alla “validità” di tali certificati al di fuori del panorama nazionale.
La soluzione fu presto trovata con un accordo internazionale: un ente mondiale e sovrannazionale, l’International Accreditation Forum, il quale aveva come membri del board gli enti di accreditamento nazionale, generalmente uno per nazione (gli USA fanno eccezione con 5 enti).
Tali enti nazionali, accreditano i vari enti di certificazione, creando una sorta di “catena certificativa” che rimanda sempre allo IAF attraverso il percorso:
certificato ISO (e non solo) –> ente di certificazione –> ente di accreditamento –> IAF
e che è facilmente tracciabile nei vari siti internet degli attori coinvolti.
Un accordo di riconoscimento multilaterale “multilateral agreement” impegna i vari enti a riconoscere i certificati emessi da altri enti che siano parte della catena di cui sopra.
Perché un tale approccio collaborativo non è stato utilizzato sempre, ogni volta che un problema si pone sulla scena internazionale? Non so, sono i misteri di questo mondo, a cui è difficile dare risposta. O forse il mondo attende uno standard ISO per la pace.