L’INSEGNAMENTO? MEGLIO ANALOGICO. ANCHE QUANDO LE MATERIE SONO DIGITALI

Sono giunto a questa conclusione osservando i miei studenti della Scuola di Ateneo di Architettura e Design di Ascoli Piceno (Università di Camerino), nel corso di “Gestione delle imprese e innovazione della produzione”.

Usare una presentazione power point, sicuramente aiuta molto. Ma più il docente che il discente: è rapido e gli sforzi sono ridotti al minimo, perché non hai nulla da ricordare: basta leggere.

Per i ragazzi, vedersi spiattellata in faccia una slide più o meno complessa, più o meno scritta, più o meno arricchita con grafici o icone, equivale ad uno schiaffo: lascia storditi.

E allora? Sono ritornato alla vecchia maniera, all’approccio analogico, alla lavagna, per mostrare come nasce il ragionamento, l’argomentazione, il pensiero. Perché il cervello umano ha bisogno dei suoi tempi, di concentrazione, di attenzione. A dispetto dell’era della distrazione di massa.

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