MANCA UNO STANDARD NEL SETTORE IN CUI OPERI? PROPONILO TU!

Il British Standard Institute (o BSI, come viene normalmente conosciuto) è uno dei più antichi ed autorevoli enti normativi del mondo. Così autorevole che, laddove manca uno standard o norma, se la lacuna è colmata da BSI, questa diventa rapidamente il “riferimento” mondiale. I casi più eclatanti (ma non sono gli unici) sono in ambito qualità (con la norma BS 5750) e sicurezza sul lavoro (con la ben nota OHSAS 18001), i cui standard di riferimento mondiali erano, appunto, BSI prima che l’ISO emettesse le sue norme.

Perché l’ISO ci mette tanto ad emanare una norma è presto detto: nel suo board ci sono più di 150 paesi e, dunque, mettere d’accordo tutti è un’impresa che ricorda i diesel di una volta: ad avviamento lento.

Ma una volta che la norma ISO viene emessa, questa soppianta rapidamente quella BSI, perché la prima è universalmente e ufficialmente riconosciuta in tutto il mondo, con tanti ringraziamenti alla seconda.

Un’iniziativa interessante che propone BSI (e questo post non è referenziato) è la possibilità di redigere uno standard laddove questo non esista (“Develop a fast-track standard”). A prima vista la cosa sembra alquanto strana, sia perché con oltre 22.000 standard ISO pubblicati, appare quasi impossibile che esista ancora qualcosa di scoperto, sia perché nel passato tali iniziative venivano assunte da enti normative normativi e non da privati.

In ogni caso, vista la rapida evoluzione della tecnologia, nuovi settori di business nascono continuamente: l’elettrificazione della mobilità con le problematiche connesse allo sviluppo delle batterie e la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale sono solo i casi più eclatanti.

Cosa aspetti a definire il tuo standard?

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